Università di Modena e Reggio Emilia -
Biblioteca universitaria giuridica
Fondo antico - Immagini della Giustizia: (cornici di) marche tipografiche: de Tournes
testatine
(1), (2)
finalini
capilettera
attributi
storia (1), (2), (3)
"persona"
varie:
mano, occhio
triangoli (1), (2)
simmetria
Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
(cornici di) marche tipografiche:
Fratelli de Tournes, 1751
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Al centro, incorniciato da serpenti, il motto evangelico: "Quod tibi fieri non vis alteri ne feceris"; ai lati Prudenza e Giustizia; alla base scudo con tripla croce innestata su un cuore con iniziali dei tipografi "FDT".
Tradizionali le immagini della Prudenza con lo specchio e il serpente (più raro vederla raffigurata dalla figura tricipite di cui si parlerà a proposito dell'antiporta di Dei delitti e delle pene), della Giustizia con bilancia e spada. Da notare qui anche la benda che copre gli occhi della Giustizia.
Per quel che riguarda la Prudenza, lo specchio rimanda al "Nosce te ipsum" degli antichi; il serpente alle parole rivolte da Gesù ai discepoli: "Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" (Matteo, X, 16).
La rappresentazione della coppia Giustizia-Prudenza è frequente.
Tra queste due virtù si stabilisce un legame espresso già negli strati strati più antichi del lessico giuridico: iuris prudens, iuris prudentia. Dove "prudentia" significa sì "prudenza" ma anche "saggezza", "assennatezza", "scienza", "sapere". Così si spiega anche il fatto che in altre immagini delle virtù cardinali si possa incontrare la Prudenza in cattedra, in atto di leggere un libro ai suoi discepoli.